Saranno “certificate” anti Covid-19 le mascherine nate al Polo Magona di Cecina




Maria Meini, Il Tirreno – 23 giugno 2020

CECINA. Il 2019 si chiude con un aumento delle commesse per il Consorzio Polo Tecnologico Magona, quasi un milione e mezzo di fatturato, e un 2020 caratterizzato da un ampliamento del settore di attività. Che prende le mosse proprio dall’emergenza Covid. Il Polo fa parte infatti del Laboratorio diffuso Toscana sud (in partnership con Certema, Bioriceriche Papalini, Tls) un pool di aziende e laboratori pubblico-privati che certificano la validità delle mascherine di protezione. Un centinaio le aziende che si sono rivolte al Laboratorio diffuso, una cinquantina direttamente al Polo cecinese, specializzato nella verifica del filtraggio, dalla nostra regione ma anche dal resto d’Italia e dal distretto toscano del lusso. La novità è che ora le mascherine certificate al Polo sono in attesa di ottenere il “marchio” dal ministero, che attesta la certificazione anti-Covid.

«È stato un anno importante – dice il presidente del Consorzio di Magona, Vincenzo Argentieri – che ha visto lavorare e instaurare rapporti con grosse aziende, a partire da Enel Greenpower, per la quale abbiamo messo a punto un innovativo impianto di depurazione per i campi di energia geotermica di Enel Green Power». Un impianto pilota che funziona “a secco” (con resti di calcare) realizzato in scala 1/10 che a metà ottobre 2019 è stato testato in situ nei campi di vapore a Larderello e nel comune di Monteverdi Marittimo, ed è ora in funzione. Altri rapporti di collaborazione sono stati instaurati con Asa e Rea, per il trattamento e recupero delle acque reflue (depuratore Aretusa di Rosignano) e per il compostaggio dei rifiuti (discarica di Scapigliato e Peccioli). «Per il 2020 – aggiunge Argentieri – abbiamo in programma un grosso evento regionale sul trattamento delle acque. Il valore della produzione è cresciuto, ed è cresciuta la quota di commesse di clienti privati (54% contro il 22% dei progetti regionali)».

Nel cda è entrato a far parte in veste permanente un altro rappresentante dei soci privati: l’ing. Massimo Iacoponi di Solvay.I settori di maggior attività nel 2019 riguardano, oltre all’economia circolare e ai rifiuti, la geotermiane e l’agroalimentare. Tra le realizzazioni un impianto pilota per il recupero dell’ottone con Assoret (Europa metalli) e un impianto pilota per l’estrazione a freddo dell’olio d’oliva. A questo si aggiungono studi e consulenze scientifiche (come un impianto per la valorizzazione Forsu, produzione di biometano dai rifiuti).